Monastero Esarchico di Santa Maria di Grottaferrata - Monaci Basiliani Corso del Popolo, 128 - 00046 Grottaferrata (RM) - Tel. (0039) 06.9459.309 - Fax (+039) 06.9456.734 |
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LITURGIA E CELEBRAZIONI -> Il
rito bizantino a Grottaferrata
“Voi che state per varcare la porta della casa di Dio lasciate fuori San Teodoro Studita
La Divina Liturgia (S. Messa) che si celebra nell’Abbazia segue abitualmente il formulario attribuito a San Giovanni Crisostomo, Padre della Chiesa orientale († 407); nelle domeniche della Grande e Santa Quaresima e in alcune altre festività solenni la celebrazione segue invece il formulario attribuito a San Basilio il Grande, arcivescovo di Cesarea di Cappadocia († 379). L’Eucarestia è distribuita sotto le due specie, cioè con il vino e il pane lievitato, secondo il racconto del Vangelo di S. Giovanni, in cui si narra che l’Ultima Cena si svolse la sera precedente la Pasqua ebraica (secondo gli altri tre Evangelisti avvenne invece la sera stessa di Pasqua) e perciò il pane usato sarebbe stato il normale pane lievitato e non il pane azzimo prescritto per la cena pasquale. Il Battesimo viene amministrato con una triplice immersione nel fonte battesimale. Nella stessa cerimonia vengono impartite al bambino anche la Prima Comunione e la Cresima.
Caratteristica delle chiese di rito bizantino è la presenza dell’iconostasi, parete divisoria in cui sono inserite le icone, che separa la navata, dove pregano i fedeli, dall’area absidale (santuario o vima), dove intorno all’altare sacerdoti e diaconi celebrano la Divina Liturgia. Nell’iconostasi si aprono tre porte: una centrale a due ante, detta “porta regale”, attraverso la quale possono passare solo i sacerdoti, e due porte laterali per il passaggio dei diaconi. Dietro l’iconostasi, al centro del santuario, è posto l’altare quadrato; sopra di esso è appesa una colomba con le ali spiegate che ha la funzione di tabernacolo in quanto custodisce al suo interno una particola di pane consacrato. Ai lati del vima si trovano due piccole mense utilizzate rispettivamente per la preparazione del pane eucaristico e per gli arredi liturgici.
Il rituale seguito dai Monaci Basiliani di Grottaferrata è celebrato in greco e in italiano, e si avvale di un ricco linguaggio simbolico: frequenti incensazioni, segni di croce ogni volta che vengono nominate le tre Persone della Santissima Trinità e metànie, cioè profondi inchini accompagnati dal segno di croce, manifestazione di venerazione e di penitenza. Nel gesto della benedizione, il sacerdote tiene il pollice appoggiato sull’anulare, l’indice teso e le altre due dita leggermente inclinate, raffigurando così l’abbreviazione greca IC XC del nome Gesù Cristo. Il segno della croce viene fatto con pollice, indice e medio riuniti portando la mano alla fronte, al petto, alla spalla destra e poi alla sinistra. Elemento essenziale della liturgia bizantina è il canto non accompagnato da strumenti musicali, considerato il mezzo più idoneo per esprimere le lodi divine e strumento che eleva l’anima alla contemplazione. A Grottaferrata la composizione di musica liturgica (melurgia) è una tradizione, risalente ai Santi Fondatori Nilo e Bartolomeo, che si perpetua ininterrottamente da mille anni. I testi e i tipi melodici degli inni, sia quelli tramandati dagli antichi manoscritti sia quelli composti in tempi recenti, ci comunicano l’austera bellezza e il misticismo di un’arte melurgica che affascina e che dispone convenientemente il fedele davanti ai Sacri Misteri.
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